lunedì, Settembre 30, 2024
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Convegno Donne della Vite – “La sostenibilità sociale come valore etico per la filiera vitivinicola”

Il cosiddetto terzo pilastro della sostenibilità, ovvero quello sociale, che si affianca da sempre a quello ambientale e a quello economico, sta assumendo un valore progressivamente crescente per le aziende vitivinicole: sia per l’accesso a fondi pubblici, sia per il completamento di percorsi di certificazione sia, infine, per la sua importanza nella comunicazione e nella costruzione della brand reputation. Ma il suo reale valore va ben oltre e affonda le radici in questioni etiche che non possono essere in alcun modo trascurate, soprattutto quando i temi sono il benessere e la sicurezza degli operatori nei luoghi di lavoro. Anche quando si tratta di luoghi di lavoro a cielo aperto, come i vigneti.

Le Donne della Vite tornano a occuparsi di sostenibilità sociale nella filiera vitivinicola, dopo averlo fatto nell’aprile 2023 in un convegno svoltosi in Veneto. Il nuovo evento si svolgerà il prossimo 15 Novembre 2023 nel cuore del Chianti Classico, in Toscana, presso l’azienda Castello di Gabbiano.

“È con vero piacere che ospito l’Associazione Donne della Vite al Castello di Gabbiano per affrontare il tema della sostenibilità sociale”, afferma Francesco Caselli, Amministratore Delegato e Agronomo di Castello di Gabbiano. “Dopo aver ottenuto le certificazioni per la Sostenibilità Ambientale e la Sicurezza sui luoghi di lavoro, mi sono chiesto se stessi facendo del mio meglio nei confronti dei nostri dipendenti. Non solo nel rispetto dei contratti di lavoro, ma soprattutto nel rispetto della persona. Questa sarà l’occasione per condividere il nostro percorso e confrontarsi su nuove iniziative”.

Le relazioni. “Il tema della sostenibilità sociale ci sta particolarmente a cuore come Associazione – afferma la Presidente delle Donne della Vite, Valeria Fasoli – e durante il convegno lo approfondiremo sotto diversi aspetti, a nostro giudizio utili alle aziende produttrici. Si parla moltissimo degli altri due pilastri della sostenibilità, quello sociale e quello economico, ma poco o nulla di concreto si è finora detto su questo delicato argomento, che presenta ahimè anche qualche contraddizione. L’ambizione è di fornire definizioni e spunti per attuare la sostenibilità sociale in pratica e ovviamente calarla nel mondo agricolo in genere e più specificatamente in quello viticolo”.

“La sostenibilità – sottolinea Silvia Rolandi, Avvocato e docente presso le università di Pisa e Wageningen – include aspetti che riguardano la dimensione sociale, che si sostanzia nella necessità del rispetto delle normative in materia di diritto del lavoro, ma che abbraccia anche il concetto di benessere del lavoratore. Il lavoro svolto dall’Università di Pisa nel Progetto europeo FARMWELL mette in evidenza alcuni aspetti rilevanti che si presentano come spunto per una riflessione comune sul futuro del comparto vitivinicolo. L’introduzione della condizionalità sociale nella nuova PAC fa emergere come l’argomento non possa essere considerato marginale e necessiti di un approfondimento”.

D’altronde, soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli delle generazioni future è la definizione di sviluppo sostenibile riportata nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. “Un obiettivo così ambizioso – afferma Giuseppina Amodio, Direttore Operativo Valoritalia – non può riguardare esclusivamente il settore ambientale, come spesso, erroneamente, pensa chi parla di sostenibilità. Quando certifichiamo la sostenibilità, per esempio con lo standard Equalitas, che interessa in modo particolare il settore del vino, come Valoritalia verifichiamo anche il rispetto dei diritti dei lavoratori e le scelte dell’azienda in materia sociale, che peraltro è diventata una discriminante importante nelle scelte di acquisto dei consumatori”.

Ma per “fare davvero” sostenibilità sociale, le aziende necessitano di standard e linee guida a cui fare riferimento. “Nell’ambito di progetti di ricerca dedicati, presso l’Università di Verona – afferma Laura Calafà, docente presso l’Ateneo veneto – ci occupiamo di prevenire e contrastare lo sfruttamento lavorativo e il caporalato in agricoltura, promuovendo la filiera dell’agricoltura responsabile, non solo in Veneto ma anche nelle regioni limitrofe, grazie alla stesura di linee guida per prevenire lo sfruttamento lavorativo in agricoltura, utili alle aziende per evitare infiltrazioni della malavita e per non incorrere in sanzioni”.

Resta il fatto che, così come per la sostenibilità ambientale, anche per quella sociale il rischio di scadere nella retorica è elevato: “Grande è la confusione sotto il cielo, quindi la situazione è eccellente, diceva Confucio. Per mettere ordine nella volta stellata della sostenibilità sociale – sottolinea Gianni Balugani, Consulente per la Certificazione della Sostenibilità Sociale presso Professione Consulenti Srl – occorreranno tempo, errori, fiducia. Questo convegno è un’occasione per approfondire la conoscenza di modelli, pratiche, sperimentazioni ed eventuali errori, nonché per coltivare la fiducia nei valori della responsabilità sociale in azienda, senza inciampare in sterili azioni di social washing”.

La tavola rotonda. Sono tanti, dunque, gli aspetti dell’argomento centrale del convegno che verranno approfonditi dai relatori e che saranno oggetto di dibattito nella tavola rotonda che seguirà, con la partecipazione di Stefania Saccardi, Vicepresidente e Assessore Agroalimentare, Caccia e Pesca Regione Toscana, Marco Caprai, Amministratore Delegato dell’Azienda agricola Arnaldo Caprai, Francesco Caselli, Amministratore Delegato e Agronomo di Castello di Gabbiano, e Laura Passera, Socia Fondatrice e Consigliera Associazione Donne della Vite.

Il lancio dell’edizione 2023 di DiVento. Al termine dell’evento sarà possibile effettuare donazioni in cambio di bottiglie dell’edizione 2023 di DiVento, il vino solidale e sostenibile realizzato dalle Donne della Vite per La Casa di Anita, gestita a Nairobi da Amani onlus. DiVento RITRATTI, questo il nome dell’edizione 2023, è stato prodotto grazie alla generosità degli sponsor che hanno collaborato al progetto: Arnaldo Caprai, Enoplastic, Enovetro, OvisNigra, Promuovere, Rep Packaging, Vinventions. “Siamo contenti e orgogliosi – afferma Marco Caprai, amministratore delegato dell’Azienda agricola Arnaldo Caprai – di aver potuto partecipare alla realizzazione dell’edizione 2023 del vino DiVento, che di fatto contiene il nostro Montefalco Rosso 2020. La Arnaldo Caprai da sempre porta avanti un concetto di sostenibilità non solo ambientale ed economica, ma anche sociale. Tra le nostre principali attività in tal senso mi piace ricordare il progetto che ci ha visti impegnati in questi anni a dare lavoro ai rifugiati, dal 2016 a oggi, per l’inserimento di immigrati nel mondo del lavoro: nel tempo abbiamo dato la possibilità a oltre 200 persone richiedenti asilo di trovare un impiego nella nostra cantina, attività che ci è valsa quest’anno il prestigioso riconoscimento “Welcome. Working for refugee integration” conferitoci dall’Unhcr per l’Italia (l’Agenzia Onu per i Rifugiati), dalla Santa Sede e da San Marino. Viene da sé, quindi, che abbiamo accolto con entusiasmo questa iniziativa di Donne della Vite per raccogliere fondi da destinare in Kenya alle bambine di strada”.

Il convegno è organizzato con il sostegno dell’azienda Agrichianti

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