L’ambiziosa iniziativa di ricarica della falda acquifera del bacino idrico del Brenta si propone di salvaguardare le riserve d’acqua e fornire un sostegno fondamentale alle attività agricole territoriali, con particolare attenzione al critico periodo estivo.
L’opera sarà sviluppata da Sanpellegrino, leader nazionale nel settore delle acque minerali e delle bibite analcoliche, attraverso una sinergia strategica con il Consiglio di bacino del Brenta, il Consorzio di Bonifica del Brenta e Etifor | Valuing Nature.
Istituzioni unite per l’ambiente: la presentazione del progetto
All’evento di presentazione hanno preso parte figure istituzionali di rilievo del territorio: il Sindaco di Carmignano di Brenta Eric Pasqualon, il Presidente del Consiglio del Bacino Idrico e Sindaco di Vigonza Gianmaria Boscaro, il Sindaco di San Giorgio in Bosco Nicola Pettenuzzo, l’Assessore all’Ambiente di Cittadella Andrea Bertollo e il Sindaco di Tombolo Luca Frasson.
Questa iniziativa si colloca perfettamente all’interno del piano strategico del Gruppo Sanpellegrino, orientato verso una gestione responsabile e sostenibile delle risorse idriche mediante partnership consolidate con le realtà territoriali delle comunità ospitanti. Il programma genererà vantaggi tangibili per il territorio del Comune di Carmignano di Brenta e per i comuni confinanti.
La crisi idrica: una sfida climatica da affrontare
Nel corso degli ultimi anni, la falda acquifera del Brenta, tradizionalmente alimentata dalle precipitazioni piovose e nevose, ha registrato una progressiva diminuzione del livello della falda freatica. Questo fenomeno critico deriva da una combinazione di fattori: i cambiamenti climatici in atto, l’intensità crescente dei prelievi idrici e la continua riduzione delle superfici permeabili, creando serie difficoltà nel soddisfare il fabbisogno idrico agricolo durante i mesi estivi.
Per contrastare efficacemente questa problematica ambientale, Sanpellegrino ha stanziato oltre 1 milione di euro nella realizzazione di un sistema innovativo di gestione della ricarica della falda acquifera, basato sulla costruzione di due bacini artificiali specializzati.
Un sistema ingegnoso: i due bacini per la rigenerazione idrica
Il primo elemento del sistema consiste in un’area umida che sarà alimentata attraverso una roggia del Consorzio di bonifica Brenta e arricchita con vegetazione specializzata dotata di proprietà fitocaptanti. Questa configurazione permetterà la naturale sedimentazione dei materiali più pesanti, fungendo da efficace vasca di pre-filtrazione biologica.
Il secondo componente è rappresentato da un bacino di infiltrazione con fondo ghiaioso, progettato per consentire all’acqua di penetrare direttamente nella falda sotterranea attraverso un processo di percolazione controllata.
Durante i periodi caratterizzati da eccedenza idrica – tipicamente da ottobre a maggio – l’acqua verrà incanalata verso i due bacini per essere successivamente immessa in falda e resa disponibile durante i mesi estivi. Il sistema permetterà la ricarica di circa 758.000 metri cubi di acqua all’anno, contribuendo significativamente a ricostituire la “cassaforte naturale” da cui attingere nei momenti di maggiore necessità idrica.
Partnership strategiche per l’eccellenza tecnica
La realizzazione del progetto avverrà con il sostegno specialistico del Consorzio di Bonifica del Brenta, che vanta un’esperienza pluriennale consolidata nella ricarica delle falde acquifere. L’ente si occuperà della progettazione e manutenzione di tutte le opere idrauliche, un compito reso possibile grazie alla gestione articolata e costante della rete di canali derivati dal fiume Brenta nelle zone a monte.
Etifor, spin-off dell’Università di Padova, avrà il compito della riqualificazione ambientale dell’area attraverso l’impianto strategico di 7.900 tra piante erbacee e forestali e la ricostituzione dei prati stabili destinati all’agricoltura rigenerativa.
Biodiversità e gestione sostenibile: gli obiettivi verdi del progetto
La gestione delle aree verdi è orientata verso obiettivi ambiziosi: ridurre il consumo idrico, favorire la biodiversità mediante l’introduzione di 74 nuove specie tra erbacee e forestali, incrementare l’assorbimento di anidride carbonica e creare per la popolazione locale una nuova area naturale accessibile e fruibile.
Etifor si occuperà dell’impianto delle specie vegetali nell’area umida per contribuire al miglioramento qualitativo delle acque. Nel perimetro del bacino di infiltrazione saranno piantati 1.400 nuovi alberi, mentre la restante superficie sarà coltivata secondo i principi dell’agricoltura rigenerativa utilizzando erbe mellifere: una miscela resistente che richiede scarsa irrigazione e che favorirà ulteriormente la biodiversità locale.
Un’area per la comunità: educazione e fruizione sostenibile
L’intervento prevede anche la creazione di un’area fruibile dalla comunità, arricchita con percorsi educativi e punti di osservazione per la fauna che popolerà l’area umida. I cittadini e le scuole locali potranno partecipare attivamente agli eventi di impianto prenotando gli alberi attraverso il portale wownature.eu, creando un coinvolgimento diretto della popolazione nel processo di rigenerazione ambientale.
Sanpellegrino, con il supporto tecnico di Etifor, garantirà la manutenzione dell’area per i prossimi anni, assicurandone la cura e la valorizzazione nel tempo attraverso un impegno a lungo termine.
La visione sostenibile di Sanpellegrino
“Con questo progetto vogliamo dare un contributo concreto alla tutela delle risorse idriche del territorio e al sostegno delle attività agricole che dipendono dal fiume Brenta – ha dichiarato Alessandro Negri, Sustainability Manager del Gruppo Sanpellegrino – Investire nella ricarica della falda significa costruire una riserva preziosa di acqua per il futuro, in grado di contrastare gli effetti del cambiamento climatico e di garantire benefici duraturi alla comunità. La gestione sostenibile dell’acqua fa parte della nostra identità e rappresenta da sempre un impegno fondamentale per il nostro Gruppo. La realizzazione di questo progetto è tra le iniziative più significative che stiamo portando avanti per prenderci cura degli ecosistemi locali e contribuire in maniera concreta alla rigenerazione dei cicli idrologici nei territori in cui operiamo. Con gli interventi di riforestazione e la creazione di nuovi spazi verdi vogliamo inoltre restituire al territorio un’area naturale che favorisca la biodiversità e che sia fruibile da tutti.”.
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