venerdì, Novembre 22, 2024
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Il piano di azione GreenMatch per lo sviluppo economico, sostenibile e circolare, di imprese e comunità

Mentre è da poco partita la COP28 -la ventottesima conferenza delle parti riunita dall’UNFCCC, la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici- gli scienziati di GreenMatch rinnovano l’appello sull’urgenza di una risposta all’emergenza climatica, che sta mettendo in ginocchio l’uomo, il pianeta e tutte le attività economiche.

Il 17 novembre scorso, la temperatura globale ha superato il limite critico di aumento massimo di 2 gradi Celsius rispetto al periodo preindustriale, compreso tra il 1850 e il 1900, stabilito otto anni fa dall’Accordo di Parigi (dati dell’Osservatorio climatico dell’Unione Europea Copernicus Climate Change Service C3s).

Questo dato evidenzia l’urgenza di una risposta non più rinviabile a una emergenza climatica senza precedenti, creata dal progressivo crescente disallineamento tra gli effetti dei modelli economici lineari, voraci e inquinanti, e la naturale capacità della terra di generare risorse e smaltire inquinanti e rifiuti.

I cambiamenti climatici sono oggi una delle principali minacce anche per le imprese, a causa delle ricorrenti interruzioni della supply chain con conseguenze gravissime in termini di costi.

In risposta a questa emergenza, gli scienziati di GreenMatch guidati da Vincenza Faraco -professore di Chimica e Biotecnologia delle Fermentazioni, coordinatrice della Task Force in BioEconomia Circolare (BEC) dell’Università degli studi di Napoli Federico II e fondatrice di CIAK SI SCIENZA, hanno avviato un percorso per la creazione del laboratorio di economia circolare “Science for Circular and Sustainable Industry”.

La finalità di GreenMatch è favorire la cooperazione tra scienza e industria affinché innovare in modo circolare, etico e sostenibile possa rappresentare la chiave di volta nella sfida dello sviluppo economico e della decarbonizzazione.

Uno dei capisaldi di GrenMatch è che, nel complesso e sfidante scenario della conversione ecologica globale, la salvaguardia ambientale si rende possibile solo attraverso un cambiamento green che possa generare ricchezza a tutte le attività economiche.

Con le proprie attività di formazione e supporto tecnico, il laboratorio di economia circolare “Science for Circular and Sustainable Industry” mira a contribuire alla promozione e allo sviluppo della figura del green change maker: un professionista o imprenditore che contribuisce alla salvaguardia ambientale generando anche profitto per la propria attività.

L’altra pietra miliare di GreenMatch e del laboratorio “Science for Circular and Sustainable Industry” è promuovere l’avanzamento, presso imprese e comunità, del modello economico circolare, l’unico che può consentire la sopravvivenza del pianeta e delle imprese: “Use less, use longer, use again and make clean” (Circle Economy).

La transizione circolare rappresenta infatti un anello chiave del Green Deal Europeo e la strada prioritaria per la sua attuazione da parte delle aziende è la riprogettazione di processi, prodotti e servizi in chiave circolare e sostenibile.

Questa rivoluzione ambientale copernicana richiede una profonda trasformazione dei sistemi produttivi e organizzativi delle imprese, a cui non tutte le imprese sono, però, preparate.

Per questo – in una logica di raccordo con le altre numerose iniziative di eccellenza in ambito economia circolare – si è avviato il percorso GreenMatch finalizzato a intensificare il networking per creare un match tra i fabbisogni delle aziende, le innovazioni, le opportunità di finanziamenti e agevolazioni e la salvaguardia ambientale.

“In questo scenario, sono necessarie maggiori risorse finanziarie -allocate e spese secondo una logica strutturata di coordinamento internazionale- ma, allo stesso tempo, non è più accettabile lo spreco di risorse, da quello delle materie prime e delle risorse energetiche e idriche a quello delle risorse finanziarie. I tagli del 50% dei fondi PNRR al Sud, per un ammontare di 7.6 miliardi di euro, amplificano gli effetti già preoccupanti della crisi, rendendo necessaria un’azione coordinata e strutturata di supporto all’imprenditoria, fondata sulla scienza e sull’etica per intensificare il dialogo con gli stakeholder finanziari e governativi e con le realtà industriali che già realizzano le best practices.” è quanto ha riportato Vincenza Faraco.

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